Riflessioni sulla situazione attuale Coronavirus
Il Coronavirus, prima denominato 2019-nCoV e successivamente SARS-CoV-2 sta espandendosi in tutto il mondo. La malattia che procura si chiama COVID-19.
In italia c' un fabbisogno di milioni di mascherine e abbiamo migliaia di operatori sanitari, delle forze dell'ordine, e trasportatori contagiati che potenzialmente rischiano di estendere a loro volta il contagio.
Oltre alla triste realt di persone al servizio del pubblico che rischiano la propria salute per tutti noi, c anche lansia di venire a contatto con operatori che potrebbero contagiare pazienti e cittadini.
Quello
che mi chiedo come mai sembra si sia sottovalutata la
gravit del coronavirus quando esistono da anni protocolli
molto accurati e complessi per altri virus aggressivi come
l'Ebola, e MERS/SARS-CoV.
E si parla anche poco della non
totale efficacia delle mascherine. Si menziona spesso il termine
FFP2 e FFP3) ma si parla poco o nulla di altri dispositivi come
le cosiddette maschere a pieno facciale a norme EN 136
che garantiscono una elevata protezione nelle situazioni
critiche in presenza di vari agenti nocivi (particelle, gas,
etc) a seconda del tipo di filtro montato sulla maschera stessa
(che deve per essere adeguato all'agente tossico o patogeno da
cui ci si vuole proteggere), soprattutto se il soggetto che la
indossa muove la testa o parla.
In linea generale, il FFP1, FFP2
e FFP3 delle mascherine corrisponde al termine P1, P2, P3 dei
filtri delle maschere a pieno facciale.
Esistono dei protocolli per la scelta dei dispositivi di protezione in funzione delle situazioni, degli agenti nocivi dai quali bisogna difendersi, e delle risorse a disposizione.
Probabilmente, in base a questi
protocolli, stato deciso di prescrivere perlopi le mascherine
monouso FFP2 e FFP3.
Si dice anche che la mascherina dovrebbe portarla sopratutto chi positivo al coronavirus per non fare un grande uso di mascherine e per il rischio che indossare la mascherina possa indurre un senso di sicurezza improprio in chi la indossa.
Quindi le mascherine FFP2 e FFP3
sono considerate perlopi sicure, ma se le indossiamo ci
potremmo sentire impropriamente sicuri?
Da alcuni giorni sembra che le
cose stiamo cambiando. In base ad una ricerca del MIT (Massachusets Institute of
Technology) sembra che le goccioline emesse con uno
starnuto possano viaggiare per diversi metri di distanza. Quindi
la distanza si un metro o di un metro, un metro e mezzo tra una
persona e l'altra non sarebbe pi sufficiente a garantire di non
infettarsi.
Come hanno fatto allora a
determinare, fino ad ora, che un metro o un metro e mezzo fosse
sufficiente?
Non sarebbe forse meglio
raccomandare a tutti di utilizzare maschere e mascherine e
cercare di evitare di andare a fare ore di fila all'esterno del
supermercato, a poca distanza uno dall'altro. incentivando e
sostenendo la spesa online con consegna a domicilio?
Solo in pochi poi hanno spiegato che la mascherina data ai soggetti positivi non dovrebbe avere la valvola di espirazione perch questa permette al fiato di uscire non filtrato.
In presenza di eventuali soggetti positivi che indossino una maschera con filtro di espirazione mi sembra invece assai opportuno indossare una maschera per proteggersi da uneventuale infezione.
Sembra quindi logico che i soggetti positivi dovrebbero indossare una maschera senza valvola di espirazione ma dato che in giro ci sono maschere di ogni tipo e un soggetto pu non sapere di essere positivo e indossare una maschera con valvola di espirazione, di conseguenza comprensibile che chi gli vicino voglia portare una maschera per la propria sicurezza.
Tornando alle maschere a pieno facciale, cercando in rete si trovano maschere a pieno facciale di diversi produttori come, solo per citarne alcuni, Milla - Panarea 7000 (classe 3), Ekastu Sfera (classe 3), BLS - serie 5000 (classe 3), Drger X-PLORE 6530 (classe 3), Skur IDEA (classe 3), MSA Ultra Elite (classe 3), Spasciani TR 2002 CL3 (Classe 3) TR82E (Classe 3) Drger - Full Face Mask X-PLORE 6300 (classe 2), Ekastu C607 (Classe 2), Spasciani TR 2002 CL2 (Classe 2).
Le maschere a pieno facciale
costano senz'altro di pi delle mascherine di carta (a partire
da qualche decina di euro) ma non sono usa e getta e hanno i
filtri intercambiabili (molte con standard internazionale
normalizzato con lattacco EN 148-1). Inoltre coprono lintero
viso, occhi compresi.
Le mascherine di carta o tessuto secondo me aderiscono solo
approssimativamente al viso, si spostano, e prima o poi i germi
possono penetrare all'interno, specialmente se si esposti per
ore ad ambienti critici.
Come stato da alcuni ricordato in alcune occasioni, le mascherine di carta vanno indossate con molta attenzione e regole scrupolose.
Ad esempio perdono efficacia se
vengono indossate su un viso con la barba. La pelle dovrebbe
essere perfettamente rasata per assicurare che la giunzione tra
mascherina e cute sia sigillata.
Le maschere a pieno facciale. con membrane in gomma o silicone,
sono anche menzionate nei protocolli dell'ospedale Spallanzani
(ad esempio relativamente al Virus Ebola) che ne descrive anche
il corretto utilizzo, eppure si vedono raramente utilizzate.
Lefficacia di queste maschere
, almeno sul piano teorico, molto superiore a quella delle
mascherine di carta o tessuto.
A mio avviso ( solo la mia personale opinione), tutti o quasi
gli operatori a rischio (ambulanzieri, medici, infermieri, forze
dell'ordine, trasportatori) dovrebbero avere perlomeno questi
tipo di maschere per tutelare se stessi e gli altri, ma quasi
non se ne vedono utilizzate.
Vorrei quindi che gli esperti si pronunciassero sullutilizzo di altri tipi di maschere (come quelle a pieno facciale o le semimaschere) in rapporto alle classiche mascherine FFP2 e FFP3.
Pur non avendo nessuna
intenzione di suggerire comportamenti al di fuori delle
prescrizioni ufficiali, auspico per chiarimenti su questa
problematica perch indubbio che, se abbiamo migliaia di
operatori contagiati, qualcosa non ha funzionato.
L'altra riflessione riguarda l'approvvigionamento dei generi
alimentari.
Ci sono ancora ore di coda ai supermercati dove, a modesta
distanza, si incrociano centinaia di persone.
La spesa online con consegna da parte dei corrieri (se
adeguatamente protetti) un'ottima soluzione e andrebbe
ampiamente supportata, ma poco oltre il confine con la Francia,
c' un sistema molto diffuso per fare la spesa, ad esempio
E.Leclerc Drive o Carrefour Drive che, se non altro, evita le
code ai supermercati.
Si fa la spesa da casa o su un terminale, la spesa viene
preparata e impacchettata dagli operatori del supermercato senza
contatto con il pubblico e, anche su appuntamento, ci si reca a
ritirarla con la propria autovettura all'uscita del nastro
trasportatore o degli spazi preposti per il ritiro delle merci.
In Lombardia qualcosa esistono alcuni servizi in questo senso.
Si chiamano IperDrive e Tigros Drive. Si pu ordinare la spesa
on line e ritirarla su appuntamento.
Non sono al corrente di altre
iniziative, ma spero che la spesa con consegna a casa o con
ritiro autonomo senza contatto con il pubblico ed il personale
dei centri commerciali, venga sostenuto e incentivato.
Aggiornamento
del 13 Aprile 2020
Ora che l'aumento dei contagi va
riducendosi e i ricoveri in terapia intensiva diminuiscono
sembra si vada verso l'uso obbligatorio delle mascherine.
Non sarebbe stato meglio farlo
dall'inizio?
Qual'era il problema?
Sottovalutazione della letalit del Covid? Evitare il panico tra
la popolazione per evitare la corsa all'acquisto di mascherine
che scarseggiano?
Non forse meglio prevenire che
curare? Non meglio avere paura che buscarlo?
Penso anche a tutte le famiglie
con pazienti deceduti per Covid.
Non abbiamo forse visto in
televisione, gi da mesi, immagini della popolazione cinese con
le mascherine?
Cosa pensavamo? Che potessimo
essere immuni?
Forse, con dispositivi di
protezione individuale (DPI) pi efficaci, ci sarebbero stati
meno morti tra gli operatori e la popolazione.
Quale sar il prossimo passo?
Non utilizzare pi mascherine chirurgiche perch poco efficaci,
ma solo FFP2 e FFP3?
O magari solo maschere a pieno
facciali?
Alcuni link per approfondire gli
argomenti:
Organizzazione Mondiale della Sanit (Who)
Articolo della World Health Organization sulluso razionale dei dispositivi personali di protezione
Articolo
di
Irma Daria dalla rubrica Medicina e Ricerca di Repubblica
Pierfrancesco Armati
piermati@emoc.com